Si avvicina il momento decisivo per il futuro del vecchio stadio comunale di Teramo. Nel corso di un nuovo confronto – questa volta con il Partito Democratico – è emersa con chiarezza la volontà politica di chiudere la partita entro tre mesi, dopo anni di stallo e incertezze. A confermarlo è l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Di Marcantonio, che ha rilanciato il progetto con un nuovo impulso operativo.
L’obiettivo è definire una destinazione sportiva polivalente: l’impianto potrà ospitare, tra le altre discipline, pallamano e tennis. Il progettista incaricato ha ribadito l’urgenza di ricevere un indirizzo definitivo, necessario per passare alla fase esecutiva della progettazione. E l’amministrazione è pronta a fornirlo.
L’incontro, però, non è stato privo di tensioni. Alcuni esponenti del PD hanno sollevato critiche e dubbi, interpretando la scelta come il frutto di vecchie dinamiche interne e “dietrologia” politica. Polemiche che, tuttavia, non hanno fermato il percorso.
L’assessore Di Marcantonio ha infatti ricevuto mandato ufficiale di procedere, proseguendo con il dialogo non solo con i partiti ma anche con le associazioni dei commercianti e le altre forze cittadine. L’obiettivo dichiarato è rilanciare l’area e trasformare lo stadio in una risorsa per lo sport e la comunità.
«Quello che non si è fatto in sette anni, lo faremo in tre mesi», ha dichiarato con fermezza Di Marcantonio. Ora la palla passa alla politica cittadina e agli uffici tecnici: il conto alla rovescia è iniziato.