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Il futuro politico della città di Pescara potrebbe scriversi sotto il sole di agosto. Dopo la sentenza del TAR che ha annullato il voto in 27 sezioni cittadine, prende corpo l’ipotesi di un ritorno alle urne tra il 24 e il 25 agosto. I pescaresi potrebbero essere chiamati a scegliere nuovamente il sindaco, in un confronto che si annuncia carico di tensione politica e incognite strategiche.

A rendere concreta questa possibilità è la mancata impugnazione, almeno per ora, della sentenza da parte dei diretti interessati. C’è tempo fino al 10 luglio per fare ricorso al Consiglio di Stato. Se ciò non avverrà, il provvedimento del TAR diventerà definitivo e scatterà il ritorno al voto per circa 16.000 elettori delle sezioni annullate.carlo-masci-1-690x362.jpg

 

Un nuovo round elettorale che potrebbe ribaltare – o confermare – l’esito delle amministrative dell’8 e 9 giugno scorsi, quando il sindaco uscente Carlo Masci (centrodestra) si era imposto al primo turno con il 50,95%, superando di misura la soglia del 50%. A sfidarlo, con il 34,24%, era stato Carlo Costantini, candidato del centrosinistra, che ora potrebbe avere una nuova occasione per rimettere in discussione l’esito elettorale.

Ore febbrili in Comune e nei quartier generali delle coalizioni, dove si susseguono riunioni per valutare il da farsi. Da un lato, la maggioranza di centrodestra valuta se presentare ricorso e difendere il risultato; dall’altro, il centrosinistra guarda con interesse al possibile voto estivo, nella speranza di ricompattare l’elettorato e rimettere in discussione la leadership cittadina.

Quel che è certo è che l’estate politica pescarese si preannuncia rovente. Il verdetto delle urne – se confermato – o il ritorno al voto – se sancito – determinerà la guida della città per i prossimi cinque anni.