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La ciclovia è pronta, il cantiere è stato rimosso, i cartelli pure. Ma nonostante ciò, nessuno l’ha ancora annunciato. A Teramo si inaugura… senza dirlo. L’unica conferma è sul campo: la famosa ciclovia urbana – attesa, discussa, sospesa più volte – è tecnicamente conclusa. Il tracciato è percorribile, gli operai se ne sono andati, i segnali di lavori in corso sono stati rimossi. Insomma, è fatta. Ma ufficialmente, non esiste ancora.

Sul posto, a testimoniare la fine dei lavori, è andato il consigliere comunale di Futuro In, Franco Fracassa, che ha deciso di festeggiare l’avvenimento con una bottiglia di… gassosa. Un brindisi simbolico, semplice ma eloquente, per sottolineare l’assurdità di una situazione paradossale.

“Ci siamo resi conto che la ciclovia è finita – ha dichiarato Fracassa – ma il Comune non ha ancora detto nulla. L’assessore Antonio Filipponi ci ha informati che ci sarà una comunicazione ufficiale tra dieci giorni. Nel frattempo, i cittadini non sanno che la pista è utilizzabile”.

Il tratto in questione è parte di un progetto molto più ampio di mobilità sostenibile, che ha attirato fondi pubblici e promesse di cambiamento per il volto urbano di Teramo. Eppure, alla fine dei lavori, manca la parte più semplice e diretta: dire ai cittadini che la pista c’è, esiste, e si può usare. 

La scelta di aspettare ancora dieci giorni per annunciare l’inaugurazione, secondo alcuni, è legata a esigenze di comunicazione istituzionale. Ma il rischio è che, nel frattempo, l’opera resti una “non notizia”, invisibile a chi potrebbe già beneficiarne.

Intanto, il consigliere Fracassa, gassosa alla mano, ha simbolicamente tagliato il nastro invisibile di una pista ciclabile altrettanto invisibile per molti. In attesa che il Comune la renda ufficiale, almeno qualcuno ha già iniziato a pedalarci sopra. In sicurezza?

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