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Forte presa di posizione del sindaco di Campli, Federico Agostinelli, contro la gestione della viabilità da parte del presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo. Al centro della protesta, l’autovelox fisso installato lungo la SP3 San Nicolò–Garrufo, all’altezza della galleria di Piancarani. Secondo Agostinelli, il dispositivo si è trasformato in una “tassa inaccettabile” che colpisce lavoratori, cittadini, mezzi di soccorso e famiglie in transito quotidiano.

«L’installazione dell’autovelox in un tratto così cruciale, percorso da centinaia di persone ogni giorno, si è trasformata in una vera e propria trappola – denuncia Agostinelli –. Il limite è stato abbassato da 90 a 70 km/h per motivi legati a lavori di manutenzione, ma ora quella riduzione è diventata permanente, senza alcuna giustificazione attuale. E fioccano multe anche per superamenti minimi, perfino ripetute per più giorni consecutivi».

La polemica tocca anche aspetti di gestione economica e trasparenza. «Non si tratta di sicurezza stradale, ma di un’operazione per fare cassa. È vergognoso. I cittadini sono esasperati, ci chiamano ogni giorno pensando che l’autovelox sia di competenza comunale, ma la verità è che è solo frutto di una decisione scellerata della Provincia», afferma il primo cittadino di Campli.

Nel mirino anche il mancato reinvestimento degli introiti per la sicurezza della strada. «Subito dopo l’autovelox, in direzione Garrufo, ci sono dossi e avvallamenti che mettono a rischio la sicurezza degli utenti. Dove finiscono allora i soldi delle sanzioni?»

Agostinelli ricorda inoltre che l’autovelox è l’unico installato tra quelli promessi da D’Angelo in assemblea dei sindaci. «Disse che era solo il primo di una serie, ma a distanza di mesi resta l’unico. Un controsenso anche alla luce del nuovo decreto Salvini, che ha ristretto i criteri per la validità degli autovelox: in quel tratto non risultano nemmeno tassi di incidentalità elevati tra il 2019 e il 2023, cosa che potrebbe portare a una valanga di ricorsi».

Il sindaco non risparmia infine critiche alla gestione finanziaria dell’ente provinciale: «Mentre si tartassano i cittadini con le multe, la Provincia ha raddoppiato le spese del personale, arrivando a 7 milioni di euro, con 80 nuovi assunti in due anni e mutui per 6 milioni solo nel 2024. E si continua con le somme urgenze».

La conclusione è un appello forte: «Il Comune di Campli non resterà a guardare. Se il presidente D’Angelo proseguirà su questa strada, ci attiveremo in ogni sede per mandarlo a casa. È tempo di fermare le sanzioni indiscriminate e rivedere i limiti di velocità con buon senso e rispetto per i cittadini».