L'amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi, guidata dal sindaco Mario Nugnes, ha rinunciato all’acquisto dell’area di risulta della stazione ferroviaria, giustificando la scelta come “antieconomica e dannosa”. Una decisione che ha scatenato forti reazioni da parte dell’opposizione, in particolare dal gruppo SiAmo Roseto, che accusa la maggioranza di incompetenza economica e di mancanza di trasparenza.
“Solo chi non sa fare i calcoli può pensare che questa scelta non sia conveniente”, attaccano i rappresentanti del gruppo civico, sottolineando come l’acquisizione al patrimonio comunale di uno spazio strategico nel centro cittadino, comprensivo di un immobile, avrebbe rappresentato un investimento redditizio.
Secondo SiAmo Roseto, l’operazione si sarebbe ripagata da sola grazie ai proventi derivanti dalla sosta a pagamento e dalla locazione dell’attività commerciale attualmente presente nell’area. Un dettaglio – accusano – che l’amministrazione avrebbe “omesso volutamente” di menzionare nei comunicati ufficiali.
Ancora più grave, secondo l’opposizione, è il modo in cui l’intera vicenda è stata gestita:
“Un sindaco che si era presentato come alfiere della trasparenza ha tenuto nascosta un’operazione così importante, sottraendosi al confronto pubblico e lasciando che la notizia emergesse solo grazie al lavoro della stampa”.
Un altro nodo critico riguarda la gestione del parcheggio ferroviario: gli abbonamenti comunali precedentemente validi non saranno più utilizzabili, costringendo i pendolari a sottoscrivere nuovi contratti per una cifra vicina ai 600 euro annui. Un aggravio economico per molti cittadini, che fino a ieri potevano contare su tariffe calmierate.
Secondo SiAmo Roseto, la mancata acquisizione rappresenta un grave errore strategico. Un “regalo” – così lo definiscono – fatto a Ferrovie dello Stato, proprietaria dell’area, che non avrebbe certo avuto bisogno di ulteriori benefici, al contrario del Comune di Roseto, oggi privato di un bene pubblico di grande valore urbano ed economico.
“Se avessimo avuto sindaci come Nugnes nel passato”, si legge nella nota, “Roseto non vanterebbe nel suo patrimonio beni come la Villa Comunale, la Cittadella dello Sport o l’Arena 4 Palme”.
L’opposizione lancia infine una sfida aperta alla maggioranza: un confronto pubblico, con tanto di convenzione alla mano, per spiegare ai cittadini – carte alla mano – le reali motivazioni alla base di quella che definiscono “una scellerata scelta di finanza”.
“Tra quello che avevano promesso e quello che stanno facendo”, concludono, “c’è di mezzo il mare”.