L’incorporazione di Mote S.p.A. all’interno di Team, la società in house del Comune di Teramo, riaccende lo scontro politico. Al centro della polemica non solo i contenuti dell’operazione, ma soprattutto le modalità con cui è stata decisa, senza il passaggio in Consiglio comunale.
Il consigliere comunale di opposizione Franco Fracassa punta il dito contro l’amministrazione e contro il consigliere Luca Malavolta, che aveva presentato l’operazione come un’iniziativa vantaggiosa, parlando di un presunto guadagno di un milione di euro per Team.
“Altro che guadagno, qui forse ci porteremo dietro solo nuovi debiti – ha dichiarato Fracassa –. E tutto questo senza che il Consiglio comunale, organo sovrano, sia stato minimamente coinvolto. È una forzatura istituzionale inaccettabile.”
Secondo Fracassa, l’incorporazione comporterebbe oneri nascosti legati a personale, mezzi e situazioni debitorie non del tutto chiarite, che rischiano di gravare sui conti di Team, e dunque sulle tasche dei cittadini.
“Si parla di una fusione strategica – incalza – ma in realtà ci troviamo di fronte a una operazione opaca, condotta senza trasparenza né confronto. La città ha diritto a sapere a cosa sta andando incontro.”
Malavolta, da parte sua, aveva sottolineato come l’incorporazione rappresenti un processo di razionalizzazione del sistema dei rifiuti pubblici locali, destinato a semplificare la gestione e a garantire risparmi. Ma ora dovrà rispondere nel merito dei dubbi sollevati anche sul piano contabile e legale.
Il caso è destinato a far discutere ancora a lungo, anche perché, come sottolineano più parti, l’assenza di una delibera consiliare su un tema di tale rilevanza potrebbe aprire nuovi fronti di conflitto istituzionale.