La campagna elettorale per le prossime Regionali abruzzesi non è ufficialmente partita, ma i nomi iniziano già a circolare. E a sorprendere è un dato curioso: sono tutti teramani i primi papabili candidati alla presidenza della Regione.
Sul fronte del centrosinistra, il primo nome certo è quello di Camillo D’Angelo, presidente della Provincia di Teramo e figura in ascesa all’interno dell’area progressista, che ieri ha rotto gli indugi e ha ufficializzato la sua corsa all'Emiciclo (GUARDA QUI). Accanto a lui, seppur per ora solo come indiscrezione, emerge quello di Sandro Mariani, già protagonista della politica regionale per tre mandati, forte di un consenso popolare e di un supporto partitico che lo rendono sicuramente un competitor di primissimo livello..
Ma la novità di queste ore riguarda il centrodestra, dove prende quota la possibile candidatura dell’attuale assessore regionale Umberto D’Annuntiis, anch’egli teramano, vicino alle posizioni del presidente Marco Marsilio e con un profilo tecnico-politico che potrebbe unire diverse anime della coalizione.
Tre profili, tutti dello stesso territorio, che potrebbero contendersi la guida della Regione in un’elezione che – salvo sorprese – si terrà nel 2029, ma che potrebbe anche essere anticipata di due anni in caso di dimissioni del governatore Marsilio. Da tempo si vocifera infatti di un suo possibile salto verso incarichi nazionali, o verso un ritorno in Parlamento, ipotesi che renderebbe il voto anticipato già nel 2027 una possibilità concreta, visto che proprio nel 2027 si voterà per il rinnovo delle Camere.
Nel frattempo, tra equilibri di coalizione, manovre interne ai partiti e strategie a lungo termine, è evidente che la corsa alla Regione è già iniziata, ben prima che siano stabilite date e alleanze. E Teramo, a quanto pare, si candida a diventare epicentro della sfida politica che ridisegnerà il futuro istituzionale dell’Abruzzo.
Elisabetta Di Carlo