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In occasione dei 219 anni dalla sua istituzione, la Provincia di Teramo lancia una riflessione ampia e ambiziosa sul futuro della scuola. Non solo edilizia scolastica, ma un nuovo modello di sviluppo urbano e sociale che mette al centro le comunità scolastiche come motore di cambiamento. Campus innovativi, spazi multifunzionali, palestre e parchi urbani: è questa la visione dell’ente provinciale per gli istituti superiori del territorio.

DA MAZZINI AL MARINO, PROGETTI PILOTA PER IL RILANCIO DELLA CITTÀ

Due i progetti simbolo: il Polo tecnologico nell’area Marino e il campus nell’area Mazzini. Il primo già di proprietà dell’Ente, il secondo in fase di acquisizione in comodato d’uso dalla Regione Abruzzo. Entrambi nel centro urbano, entrambi pensati come campus scolastici aperti, integrati, accessibili. Luoghi dove l’educazione si fonde con lo sport, la cultura, la tecnologia e la socialità.

A Giulianova, intanto, è in fase avanzata il progetto che collega il nuovo plesso del Crocetti, la palestra e il parco urbano con l’Ipia Pagliacetti, in una visione di scuola-territorio sempre più integrata.

POST-SISMA, UNA RICOSTRUZIONE DA 123 MILIONI

Grazie ai fondi commissariali per la ricostruzione post-sisma, la Provincia ha ottenuto nel 2022 oltre 123 milioni di euro per l’adeguamento sismico di 13 istituti, tra cui il Convitto Delfico di Teramo. La gestione delle gare, in mano a Invitalia, ha visto l’assegnazione degli incarichi nel 2024. Ma l’Ente, come chiarito dal presidente Camillo D’Angelo, non ha competenza sui tempi dei lavori.

«I progetti esecutivi definiranno i tempi reali, ma parliamo di percorsi da tre a quattro anni per ogni scuola. Se non avessimo strutture jolly come quella della Cona – nata dall’emergenza Delfico – saremmo costretti a spostare gli studenti continuamente, raddoppiando i tempi e moltiplicando i disagi», ha dichiarato D’Angelo.

LA SCUOLA COME SPAZIO SOCIALE, NON SOLO DIDATTICA

Il presidente della Provincia insiste sulla necessità di ripensare la scuola come luogo aperto, flessibile, capace di rispondere ai bisogni di una società in trasformazione. «La scuola – afferma – non può più essere solo aula e cattedra. Deve diventare un terzo educatore, come diceva Loris Malaguzzi, un luogo interconnesso dove si apprende, si cresce e si vive».

PNRR E PALESTRE: OLTRE 12 MILIONI INVESTITI

A questi investimenti si aggiungono i 16 interventi finanziati dal PNRR, per un totale di circa 12 milioni di euro: manutenzioni straordinarie e nuove strutture per l’attività sportiva. Tredici interventi sono già conclusi, mentre sono ancora in corso i lavori per le palestre del Crocetti di Giulianova e dell’Ipsia di Sant’Egidio alla Vibrata.

In parallelo, l’Ente ha realizzato altre due palestre ex novo e ha completato il restauro del campo sportivo di Nepezzano, recentemente omologato: «Lo sport – sottolinea D’Angelo – è parte integrante del percorso educativo, contribuisce al benessere psicofisico degli studenti».

UN IMPEGNO STRAORDINARIO SULL’EDILIZIA SCOLASTICA

Negli ultimi due anni, la Provincia ha speso circa 16 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica, al netto della manutenzione ordinaria. Il sequestro del Convitto Delfico e il trasferimento temporaneo dei licei al Polo della Cona hanno imposto un’accelerazione anche nella pianificazione logistica. Il modulo scolastico prefabbricato, progettato in poche settimane, sarà pronto per settembre.

UNA SCUOLA AL CENTRO DELLA CITTÀ E DELLA SOCIETÀ

Il legame tra scuola e centro storico è al centro del dibattito. «La scuola è una comunità viva che consuma servizi e genera economia», spiega Camillo D’Angelo. Per questo la collocazione urbana, la qualità degli spazi e l’accessibilità sono elementi chiave in una visione che vede l’istruzione come volano di sviluppo sostenibile.

Concludendo, il presidente della Provincia lancia un appello: «Non possiamo permetterci altri ritardi. Non solo per ragioni economiche, ma perché non possiamo lasciare i nostri ragazzi in edifici non sicuri. Le scuole del futuro si costruiscono oggi, con visione, responsabilità e coraggio».