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Riconoscere subito lo Stato di Palestina, come hanno già fatto 147 dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, per dare un “segnale di sostegno concreto, in termini politici e diplomatici” a un processo di pace che oggi appare sempre più lontano.

È la richiesta ufficiale che il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha inviato questa mattina alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, preceduta dall’esposizione della bandiera palestinese sulla facciata di Palazzo di Città in via Carducci. Il gesto segue l’approvazione, avvenuta ieri, della relativa delibera di Giunta.

“Stragi quotidiane di civili: nessuno può giustificare”

Nella lettera, il primo cittadino esprime “lo sdegno e il dolore dell’Istituzione e della comunità” per la “situazione disumana” nei territori palestinesi, denunciando le “stragi quotidiane di bambini” e le “decine di migliaia di vittime civili” che, a suo avviso, impongono una riflessione urgente sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, “oggi grande assente a Gaza”.

Pur ribadendo la condanna dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e chiedendo la liberazione immediata di tutti gli ostaggi, D’Alberto critica la politica militare del governo Netanyahu, definita “genocidiaria” anche da esponenti israeliani, e afferma che “nessuno può permettersi di giustificare quello che sta accadendo se non diventandone complice”.

Un impegno che parte dalle città

Il sindaco sottolinea come le comunità locali possano e debbano assumere un ruolo attivo nella costruzione di una rete di pace. Negli ultimi mesi l’amministrazione ha promosso iniziative in questa direzione:

  • Lettera all’Ambasciatore di Israele in Italia per chiedere il cessate il fuoco.

  • Adesione alla campagna “R1PUD1A” di Emergency contro la guerra.

  • Ordine del giorno in Consiglio comunale per condannare ogni forma di violenza contro i civili.

  • Partecipazione alla campagna “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”.

  • Mostra fotografica diffusa “I Grant You Refuge – Fotografie da Gaza”.

  • Collaborazioni con Amnesty International Italia.

“Un atto che non può più aspettare”

D’Alberto richiama gli accordi di Oslo, le risoluzioni ONU e la posizione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2014 a sostegno del riconoscimento dello Stato palestinese e della soluzione dei due Stati.

“Non esistono classifiche dell’orrore – conclude – e nessuno può pensare di giustificare o sminuire ciò che accade oggi in base a ciò che è avvenuto nella storia. Il riconoscimento della Palestina è un atto di giustizia e di dignità che non può più attendere”.