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A Roseto degli Abruzzi infuria il dibattito pubblico sul progetto di trasformazione dell’ex Hotel Mion, presentato dall’amministrazione comunale come un intervento di “riqualificazione” ma contestato da una parte della cittadinanza e delle opposizioni. Il nodo principale riguarda l’aumento consistente della superficie complessiva della struttura, che secondo i critici porterebbe alla nascita di un vero e proprio ecomostro affacciato sul mare.

Le contestazioni si inseriscono in un clima di crescente malcontento verso le politiche urbanistiche dell’esecutivo Nugnes-Pavone-Sottanelli, accusato di puntare su varianti edilizie mirate anziché su una visione complessiva e sostenibile della città. Le opposizioni denunciano una gestione concentrata quasi esclusivamente sull’espansione del costruito, mentre – sostengono – i servizi comunali arretrano, il settore sociale soffre tagli e il tessuto urbano presenta diffuse criticità.

Nel mirino anche il mancato coinvolgimento dello studio incaricato della redazione del nuovo Piano Regolatore Generale. Una circostanza che alimenta interrogativi sulle scelte urbanistiche legate al lungomare e sul mancato aggiornamento degli strumenti di pianificazione. Secondo indiscrezioni circolate in città, la maggioranza starebbe valutando persino la revoca dell’incarico ai progettisti, ipotesi che – se confermata – potrebbe comportare un nuovo stop al PRG con costi rilevanti per le casse comunali.

Le critiche non riguardano lo sviluppo urbanistico in sé, ma l’assenza di una programmazione armonica che distribuisca opportunità e interventi anche nelle frazioni e che tuteli la qualità del territorio. Le varianti approvate negli ultimi anni, secondo i detrattori, starebbero generando effetti irreversibili sul paesaggio costiero rosetano.

In attesa delle valutazioni degli enti competenti, che dovranno esprimersi sul progetto dell’ex Hotel Mion, i comitati locali auspicano un riesame approfondito, affinché – sostengono – si evitino impatti negativi sul presente e soprattutto sul futuro della città. L’esito del procedimento potrebbe diventare un passaggio cruciale per la definizione dell’assetto urbanistico di Roseto e per la credibilità stessa delle politiche di sviluppo portate avanti dall’amministrazione.