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597896252_1272580138242355_7529322535490985675_n.jpgSulla Riserva naturale del Borsacchio si consuma l’ennesimo strappo politico. In Consiglio regionale il centrodestra ha bocciato l’emendamento presentato dal Patto per l’Abruzzo che puntava a ripristinare i 1.100 ettari originari dell’area protetta, ridotti drasticamente nei mesi scorsi. Una scelta che l’opposizione definisce “incomprensibile e dannosa” e che riaccende lo scontro sulla gestione del patrimonio ambientale abruzzese.

Secondo i consiglieri del Patto per l’Abruzzo, il voto della maggioranza certifica la distanza tra la Regione e i territori coinvolti. “È una decisione grave – denunciano – che ignora le esigenze delle comunità locali e compromette una delle aree naturali più importanti della costa teramana”.

Nel mirino dell’opposizione finisce anche la Giunta regionale, già richiamata dal Governo nazionale per le criticità della procedura amministrativa seguita nella ridefinizione del perimetro della Riserva. Un richiamo che, secondo il Patto, avrebbe dovuto indurre il centrodestra a fermarsi e a rivedere le proprie scelte. Al contrario, la maggioranza ha deciso di proseguire, respingendo quella che l’opposizione definisce una “proposta di responsabilità”.

L’emendamento bocciato mirava ad azzerare gli atti fin qui adottati e a riaprire il percorso da zero, attraverso un iter trasparente, condiviso e conforme alle norme. Un’alternativa che, secondo i promotori, avrebbe garantito al tempo stesso tutela ambientale, certezza giuridica e rispetto delle istituzioni.

Con il no dell’Aula, invece, resta in piedi la riduzione provvisoria della Riserva del Borsacchio a soli 24 ettari. Una scelta che per l’opposizione equivale a cancellare di fatto l’area protetta e a creare un precedente pericoloso sul fronte della tutela ambientale.

A pesare, nel giudizio politico del Patto per l’Abruzzo, è anche il mancato ascolto del territorio. Il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi si era espresso all’unanimità per il ripristino dell’estensione originaria della Riserva, un pronunciamento che – denunciano i consiglieri regionali – è stato completamente ignorato. “Un atto di disprezzo verso le autonomie locali e verso una comunità che ha sempre difeso il proprio patrimonio naturale”.

La battaglia, assicurano dall’opposizione, non si ferma qui. Il Borsacchio resta un terreno di scontro aperto e il Patto per l’Abruzzo annuncia che continuerà a muoversi “in ogni sede” per ristabilire le tutele ambientali, difendere il territorio e dare voce alla volontà dei cittadini.