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Giornata di confronto decisiva oggi in Provincia in occasione dell’Assemblea dell’ASSI, chiamata a esprimersi sul percorso di riforma del Servizio Idrico Integrato avviato dalla Regione Abruzzo. Al centro del dibattito l’emendamento presentato dai sindaci di centrodestra della provincia di Teramo, che propone una riorganizzazione del sistema regionale basata su quattro sub-ambiti, in linea generale coincidenti con i confini provinciali, in alternativa alla riduzione a due ambiti prevista dalla bozza di legge regionale.

I primi cittadini teramani hanno accolto con favore l’intenzione della Regione di intervenire sul sistema idrico, riconoscendo nella riforma un’opportunità per rafforzare qualità del servizio, capacità di investimento e omogeneità territoriale. Allo stesso tempo, hanno ribadito la necessità che ogni modifica sia costruita nel pieno rispetto delle realtà già consolidate e dei criteri fissati dal Codice dell’Ambiente, che richiede ambiti territoriali coerenti, continui e omogenei sotto il profilo gestionale.

Secondo i sindaci, una razionalizzazione efficace non può tradursi in accorpamenti forzati che rischiano di indebolire sistemi che oggi operano con efficienza, continuità e solidità tecnica. Da qui la proposta di passare dagli attuali sei gestori regionali a quattro, individuati su base provinciale, garantendo una semplificazione reale e coerente con gli obiettivi della riforma.

Particolare attenzione è stata dedicata alla posizione della provincia di Teramo, ritenuta distinta rispetto agli altri ambiti regionali. Qui opera infatti un gestore unico in house, Ruzzo Reti S.p.A., società interamente pubblica che serve già 36 Comuni e presenta dimensioni, standard di efficienza e requisiti tecnico-finanziari pienamente compatibili con il nuovo assetto. Secondo i sindaci, il quadro normativo consentirebbe senza difficoltà di estenderne l’operatività all’intero territorio provinciale, configurando un gestore unico provinciale conforme al Codice dell’Ambiente.

Diversa, invece, la situazione delle altre aree abruzzesi, dove insistono più gestori con assetti e perimetri eterogenei. In questi casi, l’emendamento propone una lettura più flessibile dei confini amministrativi, tenendo conto delle peculiarità orografiche, dei bacini idrografici e delle infrastrutture esistenti, senza però mettere in discussione l’architettura complessiva dei quattro sub-ambiti regionali.

Nel corso dell’assemblea è stato più volte sottolineato il valore strategico di Ruzzo Reti, definita un patrimonio tecnico e industriale consolidato: la società gestisce l’unico impianto di potabilizzazione dell’Abruzzo, presenta indicatori di performance certificati da ARERA, livelli di perdite idriche inferiori alla media regionale, investimenti significativi anche grazie ai fondi PNRR e una solidità economico-finanziaria coerente con gli obiettivi della riforma.

Accanto agli aspetti organizzativi, i sindaci hanno posto con forza il tema della governance. In particolare, è stata ribadita l’esigenza di preservare un ruolo effettivo delle amministrazioni comunali nelle decisioni strategiche, a partire dalla modalità di affidamento del servizio idrico integrato. Su queste scelte fondamentali – gestione in house, modello misto o affidamento a terzi – i primi cittadini chiedono che il parere dell’ASSI sia non solo obbligatorio, ma anche vincolante, per garantire un controllo pubblico reale e una piena aderenza alla volontà dei territori.

Il messaggio emerso dall’assemblea è chiaro: la razionalizzazione del servizio idrico è un obiettivo condiviso e necessario, ma deve valorizzare le esperienze che hanno dimostrato di funzionare ed evitare soluzioni che possano disperdere competenze, risorse e patrimonio pubblico. Per questo i sindaci di centrodestra della provincia di Teramo chiedono che la riforma regionale riconosca la specificità del territorio teramano, mantenendo un gestore unico provinciale in house e costruendo, per le altre aree, ambiti ottimali coerenti con le caratteristiche territoriali e con la normativa nazionale.

Alla fine è passato il documento seguente: EMENDAMENTO al progetto di legge n. 105 del 16/12/2025 recante “Disposizioni finanziarie per la redazione del Bilancio di Previsione finanziario 2026-2028 della Regione Abruzzo (Legge di Stabilità Regionale 2026)” Dopo l’art. 12 del progetto di legge n. 105 del 16/12/2025 è inserito il seguente:

Art. 12 - bis
(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 12 aprile 2011, n. 9)

All’articolo 1 della legge regionale 12 aprile 2011, n. 9 recante “Norme in materia di Servizio Idrico Integrato della Regione Abruzzo” dopo il comma 11 è inserito il seguente:

“11 - bis In ordine alla scelta della modalità di affidamento del servizio idrico integrato, l’ASSI esprime parere obbligatorio e vincolante, nel rispetto della normativa statale vigente e, in particolare, delle disposizioni di cui alla Parte Terza del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”

I consiglieri proponenti sono: Mariani, Cavallari, Pepe, Gatti e Rossi. Si lotta per i 4 subambiti con il parere vincolante dell'Assi. Domani i consiglieri teramani ne parleranno in consiglio regionale. Presente in aula la presidente della Ruzzo Reti Alessia Cognitti.  Di questo ed altro ancora si parlerà anche il prossimo 12 gennaio in una grande assemblea alla Ruzzo Reti, assemblea voluta dal Sindaco diu Teramo per parlare, tra l'altro, della multiservizi (Team-Ruzzo). 

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