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PHOTO-2025-06-30-19-27-51.jpgIl voto favorevole al bilancio del comune di Tortoreto dato ieri alla Provincia fa discutere e apre interrogativi che vanno oltre la lettura meramente tecnica dell’atto. A chiarire la posizione del Comune di Tortoreto è la vicesindaca Arianna Del Sordo, che ha rivendicato una scelta non ideologica, ma basata sull’assenza di elementi tali da giustificare un voto contrario.

«Abbiamo votato il bilancio della Provincia perché non siamo schierati, a differenza di altri Comuni che hanno una chiara etichetta politica», ha spiegato Del Sordo, sottolineando come la decisione sia maturata all’interno dell’amministrazione comunale sulla base delle indicazioni ricevute e dei contenuti dell’atto. «Non c’erano aspetti rilevanti per dire no», ha ribadito.

Una posizione che, però, nel contesto politico provinciale alimenta più di una riflessione. In ambienti istituzionali, infatti, si ragiona sull’ipotesi che il via libera al bilancio possa essere stato favorito anche da interlocuzioni politiche di livello superiore. In particolare, c’è chi si chiede se il voto favorevole non sia maturato anche alla luce di rassicurazioni o impegni informali arrivati dal presidente della Provincia D'Angelo.

Che cosa avrebbe “detto” D’Angelo ai rappresentanti comunali? Su quali temi avrebbe garantito attenzione o future aperture? Domande che, al momento, restano senza risposta ufficiale, ma che circolano con insistenza nei corridoi della politica locale.

Nel quadro delle tensioni provinciali si inserisce anche l’assenza di Lanfranco Cardinale alla seduta. Un’assenza che ha fatto rumore e che, secondo la vicesindaca, resta al momento priva di spiegazioni: Nessuno sa perché non si sia presentato e perché non risponda neppure al telefono, da ieri e tanto meno ai messaggi nemmeno a esponenti regionali di primo piano. »Personalmente, però, non ci vedo nulla di strano». dice la Del Sordo.

Dichiarazioni che mirano a spegnere le polemiche, ma che non chiudono il dibattito. Il voto sul bilancio, infatti, sembra destinato a restare un passaggio politicamente significativo, soprattutto se nei prossimi mesi dovessero emergere sviluppi concreti o scelte amministrative coerenti con quelle “indicazioni” che, oggi, restano solo sullo sfondo.