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Screenshot_2025-12-29_alle_12.26.38.pngScontro politico nel Consiglio comunale di oggi a Teramo sulla delibera di revisione e razionalizzazione delle società partecipate. Il sindaco Gianguido D'Alberto ha risposto duramente alle critiche della minoranza, accusandola di aver spostato il dibattito su questioni estranee all’oggetto della discussione. Secondo il primo cittadino, la delibera in esame ha una natura prettamente contabile e risponde a obblighi normativi legati alla revisione periodica delle partecipazioni pubbliche, con l’obiettivo di verificarne lo stato economico-finanziario e valutare il mantenimento o il superamento delle stesse secondo quanto previsto dalla legge. «La discussione – ha spiegato – si è spinta abbondantemente fuori tema, trasformandosi in un confronto sulle condizioni delle singole società, che oggi non erano oggetto di valutazione politica». Nel suo intervento, D’Alberto ha toccato comunque i nodi principali emersi in aula, a partire da Mote, Team e Ruzzo, sottolineando come il Comune di Teramo abbia un numero limitato di partecipate rispetto ad altri capoluoghi. «Nessuno ha detto che Mote sta bene – ha affermato – Mote sta malissimo, in una condizione drammatica. Se questa situazione è emersa è merito di questa amministrazione, che ha verificato conti e stato di salute di una società che fino a pochi anni fa veniva considerata sana. Se non lo avessimo fatto, sarebbe esplosa una bomba incontrollabile». Diversa la valutazione su Team, definita dal sindaco «la società pubblica più solida della provincia di Teramo e tra le più solide d’Abruzzo», sia per i conti economico-finanziari sia per le prospettive di investimento, pur riconoscendo criticità nei servizi da migliorare. D’Alberto ha rivendicato il ruolo centrale del Comune capoluogo nel sistema provinciale dei rifiuti, ricordando anche l’operazione del biodigestore, tornata nel dibattito consiliare nonostante fosse già stata ampiamente discussa. Ampio spazio è stato dedicato anche al futuro del servizio idrico. Il sindaco ha annunciato che il 12 è convocata un’assemblea del Ruzzo, richiesta anche da lui e da altri sindaci, per discutere della riforma regionale del settore. Una riforma che D’Alberto ha definito «sbagliata», accusando la Regione di voler costruire un modello centrato su altri territori, penalizzando la provincia di Teramo. «Stiamo contrastando questa impostazione – ha detto – perché vogliamo preservare la gestione pubblica e non ritrovarci nelle condizioni di altre realtà che oggi rischiano il fallimento». In chiusura, il sindaco ha ribadito che il vero tema della razionalizzazione delle partecipate non è la polemica sulle singole società, ma la visione complessiva del sistema pubblico locale in una fase di profondo riordino dei servizi essenziali. Una visione che, ha concluso, «non ho sentito emergere da chi oggi contesta la gestione dell’amministrazione».