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Gianluca Pomante Vent'anni fa o giù di lì, gli Enti Teramani ristrutturavano le piante organiche, sostituendo i reparti stradali, gli operai, i conduttori di mezzi speciali, con i reparti amministrativi, con gli impiegati, con i funzionari, con i dirigenti. Alle perplessità dei sindacati, che facevano notare l'abbandono delle funzioni istituzionali (controllo e manutenzione del territorio) per inseguire le deleghe regionali, gli amministratori erano soliti rispondere che per le manutenzioni e le nuove strutture era giusto esternalizzare, affinché anche i privati potessero prosperare. Lo scrive in una nota il consigliere arancione Gianluca Pomante.   In realtà lo scopo era solo quello di assumere funzionari e dirigenti fedeli al politico in auge. Dopo l'introduzione del D.Lgs. 29/93, che aveva spostato la responsabilità gestionale sui funzionari e sui dirigenti, gli operai, che fino a quel momento avevano permesso la gestione dei bacino di voti, riparando strade, pulendo scarpate e sistemando marciapiedi, erano poco utili, mentre l'apparato amministrativo avrebbe consentito di gestire meglio la programmazione politica e quei favori che avrebbero garantito la rielezione.   Erano gli anni in cui i funzionari venivano scelti nelle segreterie dei partiti per stipulare contratti a tempo determinato che avrebbero successivamente permesso loro di acquisire i titoli per vincere i concorsi e, magari, diventare dirigenti.   Erano gli anni in cui gli appalti venivano affidati alle aziende che avrebbero poi finanziato le campagne elettorali.   Tutto legittimo, tutto secondo le regole, stiracchiate ed interpretate in modo estensivo, se vogliamo, ma senza illeciti.   Poi vennero gli anni della crisi. Meno opere pubbliche, meno manutenzioni, minor controllo del territorio, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui i nodi di anni di "non gestione" vengono al pettine. Non è dissesto idrogeologico, è dissesto politico.   Non ci sono più (o sono pochissimi) i cantonieri e gli operai a sturar tombini, a sistemare le buche (magari con un secchio di terra, ma ogni giorno, senza creare disagi), a curare le cunette, a spalare la neve e a potare gli alberi, anche a mano, se necessario. Non ci sono più i conduttori che parcheggiavano gli spazzaneve sotto casa per essere pronti a partire al primo fiocco di neve.   Oggi sono tutti fenomeni che controllano, conteggiano, analizzano, dirigono, programmano, pianificano, auspicano, elucubrano, qualche volta scrivono… su Facebook. Peccato manchi chi materialmente lavora, ed è evidente da quel che accade.   Sono tutti responsabili di quanto sta accadendo in questi giorni al nostro territorio. Tutti quei politici, di destra e di sinistra, che inseguirono le poltrone e praticarono il clientelismo (e che lo fanno tuttora) anziché curarsi degli interessi della collettività.   Altro che sinistra e destra. Teramo ha subìto individui sinistri e maldestri.   Un consiglio? Dimettetevi e andatevi a nascondere, che di "pale", a Teramo, in questi giorni ne girano tante. A buon intenditor..., chiude Pomante.