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regione-abruzzo Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato una serie di risoluzioni. La prima riguarda l’ospedale di Atessa e impegna il Presidente della Giunta a riaprire il tavolo delle trattative con il Comune, la Asl e la Regione, per definire il futuro del presidio ospedaliero della città. Contestualmente si chiede di riconvocare il Collegio di direzione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti per riesaminare il provvedimento dirigenziale che ha sospeso l’attività chirurgica nel nosocomio. Via libera anche alla risoluzione contro Ombrina Mare, in cui si chiede a D’Alfonso di attivarsi per accelerare la conclusione della perimetrazione dell’istituendo Parco nazionale della Costa Teatina, oltre a intervenire presso i Ministeri competenti per bloccare i decreti di compatibilità ambientale sia per Ombrina Mare, sia per Elsa 2. In caso contrario la Regione proporrà ricorso al Tar del Lazio. Ma nel documento si invita anche il Governo nazionale a emanare un decreto legge che modifichi la nuova versione del Codice dell’Ambiente, reintroducendo il limite delle 12 miglia dalla costa per l’insediamento di impianti di estrazione petrolifera. Una terza risoluzione riguarda l’iniziativa, presso il Governo nazionale, per ottenere il ripristino dell’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale (come avveniva fino allo scorso 31 dicembre) per i mezzi delle organizzazioni di volontariato. Il Consiglio ha chiesto al Presidente e alla Giunta anche di attivarsi, presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, per scongiurare la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, che al contrario dovrebbe essere potenziato. Un altro documento è sulla Casa di riposo Sant’Onofrio di Vasto, ospitata in un edificio del Quattrocento. Viene chiesto alla Regione di verificare la disponibilità di fondi per consentire gli urgenti lavori di adeguamento della struttura, così da scongiurarne la chiusura e il trasferimento degli anziani ospiti. L’ultima risoluzione, infine, riguarda i danni provocati dal maltempo delle scorse settimane, che hanno provocato frane e smottamenti in numerosi Comuni. Nel documento si impegna la Giunta regionale a “proseguire nel lavoro già avviato, nonché a porre in essere ogni ulteriore iniziativa diretta a fronteggiare la situazione di criticità del rischio idrogeologico in ogni Comune colpito”.