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INFERMIERACOVIDLa regione Abruzzo è in regola con le vaccinazioni somministrate rispetto alle dosi disponibili ma non è altrettanto in linea con lo standard italiano per quanto riguarda le dosi in base al numero di abitanti. Tra i vaccinati finora quasi 50mila sono operatori sanitari, mentre oltre 26mila sono gli over 80. Il personale scolastico vaccinato ha superato le 10mila unità, mentre quello delle forze armate raggiunge quasi la cifra di 5mila. C'è poi una parte di personale non sanitario che ammonta a 13mila persone. Mancano all'appello i soggetti fragili, la cui campagna non è stata ancora avviata. Sul tema interviene il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd), secondo cui la giunta ha dimenticato queste categorie ma «rincorre quotidianamente le pressioni e le richieste che le arrivano dai portatori di interesse, dimostrando così una tenace mancanza di programmazione». Per Pietrucci «la scusa sarebbe che a mancare è la disponibilità dei vaccini». «Bisognerebbe essere corretti e onesti intellettualmente», sottolinea, «e dichiarare che quanto promesso il 17 gennaio scorso relativamente alla disponibilità di aprire la linea vaccinale in contemporanea agli ultraottantenni e alle categorie fragili, sia stata disattesa per ragioni che sarebbe giusto conoscere. C'era tempo per organizzare il tutto. Ad oggi, in pratica, non solo non è partita la vaccinazione per disabili, caregiver, familiari e persone fragili in generale, ma siamo ancora fermi alla manifestazione di interesse. Facciamo presto», conclude Pietrucci, «il 15 marzo, data indicata dall'assessora Verì, è un termine troppo in là nel tempo, oggi più che mai, alle soglie della paventata terza ondata».