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CONFERENZACOVIDDopo un anno che li stiamo sperimentando possiamo dire con ragionevole certezza che per
fortuna funzionano e funzionano bene. Lo dicono anche i numeri
di questi giorni: in questa fase, a fronte dei contagiati, il
numero dei ricoveri è di gran lunga inferiore rispetto alle
precedenti ondate". Così il direttore generale dell'Agenzia
sanitaria regionale (Asr) abruzzese, Pierluigi Cosenza, primario
del reparto degenza breve dell'ospedale dell'Aquila, medico
aquilano che fa parte del gruppo di lavoro istituito
dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) chiamato a sviluppare un
rapporto sul tema del Long Covid. "Questo significa - continua
Cosenza - che un vaccinato che si infetta non finisce in
ospedale, con gravi patologie polmonari. I sintomi, se si è
vaccinati, o sono assenti o sono molto lievi".
Del resto osserva il medico, "non è un caso che su 11
ricoverati in rianimazione in Abruzzo 10 sono non vaccinati, e
l'undicesimo, tengo a sottolineare, ha gravi patologie pregresse
e possiamo affermare che il vaccino gli ha finora salvato la
vita".
Per Cosenza, "il vaccino è l'arma che ora abbiamo per
contrastare la pandemia, ma non è l'unica: anche i vaccinati
devono rispettare il distanziamento sociale, devono indossare la
mascherina in casi di assembramento, tenuto conto che anche un
vaccinato può essere positivo asomatico, e dunque può contagiare
il prossimo".