Tracolla il centro prelievi del Mazzini. File lunghissime, operatori in difficoltà, situazione al limite del collasso organizzativo (e oltre). Che il sabato sia, tradizionalmente, un giorno “caldo” per i prelievi, è cosa nota, visto che molte persone approfittano del giorno libero per andare a farsi le analisi, ma quello che è successo oggi va oltre, molto oltre la routine del sabato. Basti pensare che tra le 7,30 e le 10,30 erano già stati effettuati 200 prelievi e, stando alla gente in fila, ne mancano altrettanti. Il problema, non nuovo, è la mancanza di personale, visto che gli operatori impegnati nei prelievi sono solo quattro, e due di loro sono dedicati ai prelievi “speciali” come bambini, donne in attesa etc. E non solo: i due rimanenti, devono anche gestire i tamponi ai ricoverati, quindi una volta terminati i prelievi, devono salire ai piani. E non solo, come se non bastasse, non esiste un “blocco” dell’accettazione, così le persone che arrivano anche oltre le possibilità tecniche di gestione dei prelievi, prendono il loro numero e si mettono in fila, pretendendo poi ovviamente di poter avere la prestazione. Perché proprio oggi si sia scatenata la ressa, impossibile dirlo, così come è impossibile capire perché ci siano persone che vengono a Teramo, pur vivendo in aree servite dai centri prelievi degli altri ospedali. Serve un potenziamento del personale al più presto.
Chi voleva fare i reclami ha trovato l'Urp che si trova al terzo piano del secondo lotto chiuso, perchè il sabato si riposa e neppure la coordinatrice (che oggi sta ad Atri) e la responsabile sono risultate inavvicinabili oggi, sarà che è sabato anche per loro?
E.d.C.