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ASLTERAMORitardo eccessivo nella presa in carico dei pazienti, con l'inevitabile ricorso all'assistenza domiciliare privata. Scarsa efficacia delle terapie e un generalizzato clima di sfiducia nei confronti della struttura sanitaria teramana. E' quello che sta succedendo all'Adi, l'Assistenza domiciliare integrata della Asl di Teramo, stando alle reiterate denunce e segnalazioni pervenute all'AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) da parte di numerosi pazienti e familiari. A riferirlo a Certastampa.it è il dottor Tommaso Ceci, in pensione da pochissimo, dopo tre lustri da dirigente medico nel settore dell'assistenza a domicilio. “Ci pervengono quotidianamente segnalazioni da parte di pazienti e familiari che riscontrano sempre più difficoltà ad essere presi in carico dalla Asl per le cure a domicilio – riferisce il dottor Ceci che è il coordinatore regionale dell'associazione AIUC oltre che presidente pro-tempore dell'associazione nazionale SIMITU – Si è passati dall'attesa di 24 massimo 48 ore, ad attese anche di 4-5 giorni. I familiari ci riferiscono che si vedono costretti a rivolgersi all'assistenza domiciliare privata, con aggravio di costi per i pazienti ma anche a discapito della stessa Asl che perde appeal”. In un clima “di generalizzata sfiducia”.  Prosegue Ceci: “Assistiamo ad un aumento dei trasporti dei pazienti da casa in ospedale quando l'Adi dovrebbe essere l'esatto contrario, ossia curare il paziente a casa sua, decongestionando l'Ospedale e non trasformandosi in una sorta di servizio-taxi”. E ancora: “Gli operatori dell'Adi hanno bisogno di una direzione quotidiana fattiva, pragmatica. C'è bisogno di medici giovani e ben motivati a svolgere un lavoro impegnativo e fatto di contatto diretto, caso per caso, con i pazienti presi in carico”. Aspetti che, sempre stando alle segnalazioni pervenute all'AIUC, sembrano latitare ad horam nell'Adi dell'Asl teramana. Asl che, come noto, ora è senza guida. O meglio, il direttore generale pro-tempore è il direttore amministrativo Franco Santarelli a seguito della decadenza dal mandato dell'ex dg Maurizio Di Giosia: “Un Di Giosia-bis sarebbe un danno. E tengo a ricordare a tutti, me incluso, che per legge va fatto un bando per scegliere il nuovo manager della Asl e non bastano i desiderata del governatore o dell'assessore di turno”, incalza Ceci. “Ritengo che la Politica debba rimanere fuori dalle nomine dei finti-manager, la Sanità pubblica ha bisogno di figure capaci, preparate, competenti. Le nomine politiche, se necessarie, vengano fatte in altri settori... I pazienti e gli utenti della Sanità hanno bisogno di cure certe, terapie efficaci, risposte rapide e strutture idonee”.

Paola Peluso

TOMMASOCECI2023