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Valentina AntonacciNel ringraziare la Asl per le azioni messe in campo dichiara Valentina Antonacci, segretario provinciale e vicesegretario regionale della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale, nel replicare alla Asl di Teramo– allo scopo di affrontare lannose criticità delle interminabili liste d’attesa per le prestazioni diagnostiche e specialistiche, nonché desovraffollamento dei pronto soccorso, finalmente con il coinvolgimento dei servizi di assistenza primaria, ci preme stigmatizzare come,  mi auguro in assoluta buona fede, ancora una volta venganoattribuiteingiustamente responsabilità anche ai medici di medicina generale.

Il problema non riguarda certamente solo la nostra provincia, ma l’intero territorio nazionale, e si spinge ben oltre i nostri confini, laddove i sistemi sanitari nazionali sono organizzati secondo il modello Beveridge, che garantisce l’universalità e la gratuità d’accesso ai servizi sanitari da parte di tutti cittadini, senza eccezioni. La richiesta di salute è sempre più stringente, di pari passo con le acquisizioni scientifiche e tecnologiche, e le scelte politiche non sono riuscite a stare al passo.

È ampiamente dimostrato che la maggioranza delle prescrizioni è indotta dalla filiera di ricovero, diagnosi e cure di istituti pubblici e privatia cui i cittadini sono costretti a rivolgersi proprio per l’insufficiente risposta da parte del Servizio sanitario nazionale. Così come gli accessi impropri nei pronto soccorso non sono ascrivibili alla nostra categoria, ma alla speranza di trovare risposte in tempi brevia quesiti che però necessitano di diagnostica strumentale, non solo di una valutazione clinica.

Il sistema dei PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali) rappresenta un’importante svolta in tal senso, che consente una rapida e completa presa in carico del problema, evitando al cittadino, già afflitto da un problema di salute serio, di dover in autonomia provvedere alle singole richieste e prenotazioni. 

Se il “filtro” deve essere fatto appunto dal territorio, ci preoccupano ancor di più iprogetti a cui si fa riferimentoi cosiddetti CAUT (Centri di assistenza e urgenza territoriali), la cui realizzazione non ci vede, ancora una volta, coinvolti. Ricordo che i CAU (Centri assistenza e urgenza), già operativi inEmiliaRomagna, sono stati proprio un progetto proposto da FIMMG Emilia Romagna, in cui operano Medici di Assistenza a Quota Oraria (ex Guardia Medica) e a ciclo di scelte (MMG). Da chi sarà effettuato il servizio sul nostro territorio e con quali garanzie di qualità?Ci aspettiamo dalla Asl di Teramo un maggiore e tempestivo coinvolgimento, certi di poter fornire più che adeguate risposte.