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WhatsApp_Image_2023-12-28_at_11.43.05.jpegCi mette la faccia il consigliere regionale di Forza Italia, Emiliano Di Matteo sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e lo fa con una conferenza stampa che si è svolta a Teramo. Anzi. Chi ha detto il contrario (il Pd) lo ha fatto solo perchè si è in campagna elettorale. "Riteniamo di aver fatto una buona piattaforma sanitaria, migliorabile". Non c'è alcun declassamento e nessuna diminuzione di posti letto, secondo Di Matteo e sul nuovo ospedale di Teramo: "ci sono 140 milioni di euro destinati ne mancano ancora 120, è evidente che la quota mancante sarà coperta, come detto più volte dal presidente Marsilio, dalla Regione con l'apertura di un mutuo». Le Uoc in provincia di Teramo erano 40, ne avremo 41. Anche le unità operative complesse saranno tutelate. Quindi quanto dichiarato fino ad ora dall'opposizione è solo campagna elettorale. Mentre Teramo, Gulianova e Atri mantengono le stesse unità operative, Sant'Omero ne perde due con la prospettiva di recuperne una. Ne ho parlato già con il direttore Di Giosia e l'assessore Verì. Il punto nascita di Sant'Omero non sarà chiuso ma i servizi saranno implementati come qualcuno ha detto, ad Atri il punto nascita è stato chiuso dal centrosinistra non da noi, sono pronto a confrontarmi in piazza con questi signori. Dopo la chiusura del punto nascita di Atri è "esploso" il punto nascita di Pescara e non vengono a Teramo contrariamente ai geni che pensavano di spostare i ricoveri a Teramo. La polemica politica alla vigilia di una campagna elettorale dice Di Matteo rivolgendosi (senza mai nominarli a Pepe e Mariani) giocando sulla pelle dei cittaini solo per guadagnarsi uno spazio  all'inteno della propria coalizione e facendo intuire una catastrofe merita di andare a casa".

Un monito arriva da Di Matteo anche all'indirizzo del Comune di Teramo: «Il sindaco di Teramo ha scelto di non scegliere sul nuovo ospedale. Prima si decide dove fare un ospedale e poi si trova la copertura anche se noi ci siamo portati avanti ed abbiamo una bella fetta di fondi, come noto, già a disposizione. Il comune di Teramo deve decidere cosa fare».