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È un maschietto nato all'alba del 24 ottobre scorso, il primo donatore di sangue cordonale nel presidio ospedaliero 'Val Vibrata' di Sant'Omero (Teramo): la mamma del bimbo era venuta a conoscenza della possibilità di effettuare la raccolta solidaristica del sangue di funicolo durante il corso di accompagnamento alla nascita, dando il consenso alla donazione dopo un colloquio preliminare col personale del Centro Trasfusionale di Teramo. Il piccolo protagonista della donazione è nato da parto spontaneo, da madre nullipara, dopo due ore di travaglio. Il sangue è stato raccolto, secondo le norme, nel periodo compreso tra la nascita ed il secondamento. "La raccolta del sangue cordonale - si ribadisce in una nota della Asl di Teramo - non prolunga in nessun modo i tempi del parto, non è dolorosa, non comporta alcun rischio per la madre o per il neonato, che nel tempo di effettuazione è già al calduccio tra le braccia di mamma. Sono minuti in cui normalmente il personale della sala parto aspetta che la placenta spontaneamente si stacchi". "Donare è facile - si prosegue nella nota - basta prenotarsi presso il nostro reparto per il colloquio preliminare con il medico del centro trasfusionale. È inoltre possibile per coloro che non fossero venute a conoscenza della possibilità di donare, e che ne vengano a conoscenza solo al momento del parto, effettuare una 'procedura breve', saltando il suddetto colloquio. Il colloquio è fondamentale, tra le altre cose, per l'arruolamento della coppia, esistono infatti precisi criteri di esclusione che volta per volta il personale addetto dovrà valutare. La tutela della partoriente è assicurata, sia per quanto riguarda la privacy (la donazione è anonima), che per ciò che riguarda le procedure sanitarie effettuate, che in nessun modo potranno ledere mamma o neonato". Negli ultimi anni l'attenzione scientifica internazionale nei confronti delle cellule staminali in genere e di quelle di sangue cordonale in particolare è notevolmente cresciuta, in accordo con l'ampliamento delle possibilità terapeutiche per numerose malattie, e con il fine ultimo di migliorare le prospettive di salute, tra cui la riparazione di tessuti o la rigenerazione di organi.