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In piena emergenza estiva, con un afflusso record di turisti sulla costa teramana, il consigliere regionale del Partito Democratico Dino Pepe ha effettuato una visita ispettiva al presidio ospedaliero "Maria SS. dello Splendore" di Giulianova, nell’ambito del ciclo di monitoraggio “Controllo Sanità” che il consigliere sta conducendo su tutte le strutture della Asl di Teramo. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, il Pronto Soccorso, un reparto da tempo in sofferenza per la cronica carenza di personale medico, oggi messo ulteriormente sotto pressione dall’incremento stagionale dei pazienti. Ad accogliere Pepe sono stati il Direttore Sanitario della Asl di Teramo, Maurizio Brucchi, e il primario del Pronto Soccorso Piergiorgio Casaccia, che non hanno nascosto le criticità: «È vero – ha spiegato Casaccia – l’organico è limitato a soli sei medici operativi, e la difficoltà si fa sentire. Ma è anche vero che molte persone si rivolgono al Pronto Soccorso senza reale urgenza, per casi che potrebbero essere gestiti dalla medicina territoriale». Il primario ha però voluto rassicurare sull’efficienza del servizio nelle situazioni gravi: «Per le emergenze non ci sono tempi d’attesa e il lavoro di squadra del nostro team garantisce la continuità operativa». Duro, invece, il giudizio politico di Dino Pepe: «La buona sanità non basta. Gli standard minimi non sono sufficienti a definire la Asl di Teramo un’azienda realmente in salute. La gestione Marsilio–Verì è del tutto inadeguata», ha affermato il consigliere Pd, che ha puntato il dito contro i tagli, le soppressioni e gli aumenti inseriti per sanare il buco in bilancio. Un esempio concreto? La soppressione dell’Unità Operativa Complessa del Reparto Trasfusionale dello stesso presidio giuliese, definito da Pepe «un’eccellenza del territorio che rischia l’emarginazione». Un colpo duro per una struttura che negli anni ha rappresentato un punto di riferimento per la costa teramana. A detta del direttore Brucchi, peró, "non è una targa affissa a definire la professionalità di unità operativa", piuttosto i suoi operatori. Alla provocazione risponde" il reparto funzionava prima, funziona adesso, funzionerà pure senza essere una UOC."
Quello di Giulianova è stato solo il primo dei controlli sui presidi territoriali, di cui il consigliere Pepe non si ritiene soddisfatto "dal 2022 la situazione è peggiorata, la sanità al collasso. Ma la nostra attività ispettiva deve servire a mettere in luce le criticità", affinchè si possa discutere sulle soluzioni da adottare.

Il tour di ispezioni continuerà nei prossimi giorni anche in altre sedi ospedaliere del territorio provinciale, mentre il dibattito sulla sanità pubblica resta acceso e destinato a segnare il confronto politico in vista delle prossime scadenze regionali.

EUGENIA DI GIANDOMENICO