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985f84b7-f972-4cba-84a5-eebcf0d0df51.JPGCon una semplice, ma suggestiva cerimonia, questa mattina la città di Teramo ha ritrovato il Delfico. Non quello storico, ovviamente, ma il "nuovo Delfico", costruito a tempo di record alla Cona, in un vero e proprio Campus scolastico, che oggi occupa 2500 studenti. 
Un inizio che profuma di speranza e ritrovata stabilità per la comunità della piú antica istituzione scolastica di Teramo quello che stamattina, 17 settembre, si è celebrato alla soglia dell'originale soluzione messa in campo dalla Provincia per far fronte all'emergenza che ha investito lo storico edificio in Piazza Dante.
La sinergia tra gli Enti per gestire la difficoltà è stata totale e fondamentale per realizzare in solo 66 giorni un campus scolastivo in struttura modulare con 60 posti letto per ospitare i convittori, le cucine, la mensa, aree studio e socializzazione, riqualificando spazi esterni e sportivi con un investimento di oltre 3 milioni e mezzo tra il Forti e il Pascal, dove sono state create inoltre anche 56 nuove aule.
"Si va delineando il nuovo assetto didattico della città" dichiara il Presidente D'Angelo, illustrando il notevole risultato ottenuto in tempi record, "ricucire lo strappo subito dalle 1200 anime della comunità delfica è stata la priorità."
Il 3 ottobre, con il sequestro inaspettato del Palazzo Delfico, una notte bianca è calata come una scure a minare la serenità del corpo studentesco e quello docente, e di tutti i suoi collaboratori, smembrandolo da una parte all'altra e interrompendone la normale attività.
Ma se anche dalla piú grave tragedia russa si può apprendere la gioia, la citazione dostoevskiana "Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani. Guarda, Natalia, il cielo! È una metaviglia" calza a pennello.
Il domani, per il Delfico, è arrivato oggi.
Un accomodamento concreto e risolutivo, ma "temporanea" ancora spera la preside Daniela Baldassarre, che nella tempesta è rimasta un faro e un'àncora salda per un'ancóra luminoso da assicurare alla numerosa comunità di cui è guida.
Far fronte all'emergenza, d'altronde, si è rivelato il mezzo per far riemergere quel senso di unità che sembrava smarrito a Teramo, riscoprendo la tenacia, la determinazione e la solidarietà che caratterizzano di una popolazione che esiste e resiste.
La simbolica consegna delle chiavi da parte dell'impresa Algeco, che si è rivelato un partner eccezionale per la realizzazione dell'opera, rappresenta il "save point" di un gioco molto piú ampio e lungimirante.
L'attività provinciale, infatti, non si ferma: ha in cantiere oltre 120 milioni di euro per il miglioramento sismico in altri 13 istituti.
E ridare dignità agli edifici scolastici equivale a rinvigorirne la struttura dell'istituzione stessa e premurarsi di costruire un futuro piú informato e consapevole alle generazioni a venire.Ovviamente, per una località che cresce e si accentra come sta accadendo alla Cona, aumentano le responsabilità cui far fronte: "il traffico e la viabilità sono assolutamente da rivedere" evidenza il presidente della Macroarea 6, Rodolfo Fedele, lieto però del trend positivo di cui sta essendo protagonista l'area.

servizio di EUGENIA DI GIANDOMENICO