Sarà un vero e proprio omaggio alla grande stagione dello swing quello che andrà in scena venerdì 11 luglio alle ore 21.30 al Parco della Pace di Pineto, grazie al concerto della Italian Big Band, promosso e organizzato dal Comune nell’ambito della programmazione estiva. Lo swing, con il suo ritmo trascinante e le sue atmosfere eleganti, è molto più di un genere musicale: è un linguaggio universale capace di evocare un’epoca dorata fatta di sale da ballo, smoking e luci soffuse. Nato negli Stati Uniti negli anni Trenta, lo swing ha rappresentato un momento di svolta nella storia della musica, dando vita a una rivoluzione ritmica e stilistica che ha influenzato profondamente il jazz e la musica popolare del Novecento. I grandi compositori e bandleader come Duke Ellington, Count Basie, Benny Goodman e Glenn Miller hanno scritto pagine indelebili, creando un sound potente, orchestrale, dove l’improvvisazione e l’arrangiamento convivono in perfetto equilibrio. La Italian Big Band raccoglie questa eredità con passione e competenza, proponendo un repertorio che spazia dai classici internazionali alle versioni swingate di celebri brani italiani. La formazione, composta da oltre venti elementi tra fiati, sezione ritmica e voci soliste, offre un’esperienza sonora avvolgente, capace di restituire intatta la suggestione delle grandi orchestre del passato, senza rinunciare a un tocco di contemporaneità.
Ne parliamo con il fondatore e direttore dell’Orchestra, maestro Marco Renzi.
Maestro, cosa ascolteremo nel concerto di venerdì?
«L’Italian Big Band ha un repertorio molto ampio che abbraccia tanto la migliore musica d’autore italiana, quanto i classici del jazz d’Oltreoceano. A Pineto proporremo un programma suddiviso in più sezioni: innanzitutto alcuni classici orchestrali tratti dai repertori di musicisti leggendari come Count Basie, Glenn Miller e Perez Prado, passando così dallo swing al mambo. Poi presenteremo due voci di eccezionale livello, ovvero Patty Lomuscio e Riccardo Mei:da soli e in coppia allieteranno il pubblico nell’interpretazione di brani che gli americani definiscono evergreens, ovvero sempreverdi. Si passerà allora da George Gershwin ai cavalli di battaglia di Frank Sinatra e James Brown, senza escludere nemmeno tre grandi della musica italiana come Bruno Martino,Mina e Domenico Modugno».
L’Italian Big Band è in attività da molti anni. Qual è il segreto del suo successo?
«Come sempre, in questi casi, il primo, indispensabile ingrediente, è la passione che tiene uniti tutti i musicisti che ne fanno parte e che li rende un gruppo molto dinamico e grintoso. Senza l'ingrediente della passione, ad esempio, riuscirebbe difficile capire per quale motivo persino un neo direttore di Conservatorio, come l'ottimo sassofonista Walter Nicodemi, continui a voler suonare con noi. E poi, ovviamente, non si può trascurare l’alto livello dei solisti impegnati, fra i quali oltre a Nicodemi mi piace ricordare quelli che sono con noi sin dall’inizio di questa avventura come ad esempio Bepi Damato, Pierpaolo Pecoriello, Dino Tonelli, Massimo Morganti, Italo Damato Gianluca Caporale, Mauro De Federicis, Stefano Paolini,Massimiliano Caporale. A Pineto, inoltre, avremo con noi anche una voce in più, quella di Giorgia Caporale, una giovane teramana di grande talento, perché da sempre prestiamo grande attenzione a ciò che di nuovo accade nelle nuove generazioni di interpreti. Infine un ringraziamento a nome di tutti i musicisti, al nostro bravo contrabbassista Roberto Della Vecchia, per il paziente e scrupoloso lavoro di raccordo, svolto per l’ organizzazione del concerto».
Cosa direbbe al pubblico per convincerlo a partecipare?
«Che da sempre viviamo la musica con gioia e facciamo del nostro meglio affinché ogni nostro concerto sia una vera e propria festa, alla quale siamo lieti di invitare chiunque desideri trascorrere una bella serata in compagnia di melodie che sono ormai diventate un patrimonio dell’umanità».