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Intervenuto ai microfoni di CampaniaSoccer.com, il ds della Paganese Guglielmo Accardi racconta alcuni retroscena del match contro il Teramo dello scorso sabato perso per 1-2: "Parto da una premessa: non mi piace recriminare per le decisioni arbitrali. Sul loro raddoppio c'è stato probabilmente un fallo su Bramati ma queste sono dinamiche di campo che fanno parte del gioco. Quello che invece non è tollerabile è l'atteggiamento dei giocatori del Teramo. Una condotta da piccoli uomini, guidati da uomini altrettanto piccoli. Hanno esultato per questa vittoria in modo eccessivo, irriguardoso, inconcepibile. Noi abbiamo vissuto una vigilia difficile per la positività al Covid riscontrata in ben sette nostri atleti. Abbiamo trascorso una giornata frenetica e complicata, e ancora oggi non sappiamo quando potremo recuperare questi ragazzi pur essendo attesi da tre partite in una settimana. Da persone di calcio quali sono calciatori e staff del Teramo, ci saremmo attesi maggior riguardo nei nostri confronti e non un comportamento così irrispettoso. Come se non bastasse, qualche loro giocatore, nel rientrare negli spogliatoi, ha cominciato ad urlare "terroni", "terroni". Tutto questo mentre la loro esultanza si faceva sempre più marcata, esagerata, come se si volesse infierire psicologicamente. Incomprensibile. Dispiace inoltre che il loro allenatore, invece di calmare gli animi come sarebbe stato doveroso per il ruolo che ricopre, li abbia addirittura esacerbati. Infine, ci sarebbe da rimarcare anche la mancata accondiscendenza del loro club riguardo una nostra precisa richiesta. Il nostro presidente aveva cercato col suo omologo teramano una soluzione comune sulla disputa della partita. Abbiamo chiesto un rinvio. Il Teramo ha rifiutato. Molto semplicemente. Non è stata una scelta proprio sportiva. Ci ha comunicato che, con sette giocatori positivi emersi nel gruppo squadra, si era acceso un focolaio. E, quindi, tutti i tesserati rimasti a contatto con loro avrebbero dovuto mettersi in isolamento fiduciario. Abbiamo fatto presente questo passaggio alla Lega Pro, che però tramite mail ci ha intimati di scendere in campo potendo disporre in ogni caso di 13 elementi, oltre al portiere, dopo il secondo ciclo di tamponi. In sostanza ci è stato detto di rispettare il protocollo vigente."

 

PRONTA LA REPLICA DEL PRESIDENTE DEI BIANCOROSSI:

 

 

Avrei preferito non dar rilevanza alle dichiarazioni rilasciate dal Direttore sportivo della Paganese in data odierna sul portale “Campaniasoccer”, ma vista l’enfasi prodotta a livello nazionale, mi vedo costretto a dover replicare, al fine di tutelare l’immagine, la serietà e la professionalità della S.S. Teramo Calcio e dei suoi tesserati.
Nel confermare il dialogo avuto la mattina di sabato con il massimo dirigente del club azzurrostellato, alla richiesta prospettata del rinvio della gara, ho immediatamente ricordato il semplice rispetto del protocollo elaborato dalla FIGC, la sacrosanta osservanza delle regole di cui, tutti, dovrebbero essere a conoscenza, pur riconoscendo che quanto accaduto ai nostri avversari, possa capitare a noi o ad altri in futuro.
Cosa accadrebbe se ci fermassimo di fronte ad ogni singolo focolaio? Se non avessimo un protocollo cui attenerci scrupolosamente, dovremmo sospendere il campionato.
A nome della S.S. Teramo calcio, smentisco categoricamente, inoltre, che la deprecabile espressione “terroni” sia fuoriuscita da un membro dello staff o dei calciatori nel percorso che conduceva verso gli spogliatoi. Amiamo il nostro Paese, tutto, indistintamente, soprattutto in un momento di estrema delicatezza come quello attualmente vissuto a livello nazionale ed in un gruppo squadra, il nostro, che rappresenta la stragrande maggioranza delle regioni italiane.
Preferisco volontariamente glissare, invece, sulle vergognose parole indirizzate al nostro allenatore Paci al triplice fischio finale dopo una corsa spedita e con gesti inequivocabili, da parte del Capitano della Paganese che, con quella fascia al braccio, avrebbe dovuto fungere da esempio per tutti, invece di creare un clima che di ospitale aveva ben poco e che ha visto costretta la nostra squadra a dover festeggiare soltanto negli spogliatoi, e non sul campo di gioco, come la sportività più autentica e la “buona educazione” tanto decantata dal Direttore sportivo della Paganese, imporrebbero.
Non ci risulta che alle nostre avversarie che abbiano vinto al “Bonolis” nella passata stagione sportiva o nelle annate precedenti, sia mai stato loro riservato un simile trattamento o preclusa la possibilità di celebrare adeguatamente un successo.
Così come risulta essere pienamente giustificata l’esultanza prodotta per una vittoria al novantesimo, conquistata sul campo con sudore e sacrificio, proprio in virtù del massimo rispetto che nutriamo nei confronti della Paganese e di tutte le antagoniste di questo difficile campionato.
Dopo una giornata, peraltro, convulsa per tutti, anche per i nostri tesserati, costretti a rimanere confinati in una struttura alberghiera per diverse ore in più rispetto a quanto preventivato e sottoposti ad un’altra serie di tamponi.
L’auspicio che, invece, vogliamo rivolgere alla Paganese con tutto il cuore, è che i casi di positività accertati possano presto tramutarsi in negatività e che i medesimi calciatori possano tornare ad essere protagonisti sul rettangolo di gioco, per regalare un momento di spensieratezza a quanti siano legati dalla passione per questo sport, di fronte all’emergenza sanitaria in corso.
 
Il Presidente, Ing. Franco Iachini