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DribblingDurante lo sviluppo del gioco si verificano spesso delle situazioni in cui l'attaccante o perchè completamento isolato, cioè senza alcun compagno libero vicino con cui poter scambiare la palla, o perchè, superando l'avversario intravede la possibilità di puntare direttamente a rete, fa ricorso al dribbling. In simili circostanze l'abilità in questo gesto tecnico, che consiste nel superamento dell'avversario mantenendo il possesso del pallone, così come particolarmente efficace si dimostra quando la difesa avversaria adotta la tattica del fuori gioco. Naturalmente non bisogna dribblare più a lungo di quanto sia strettamente necessario. E' un grave errore intestardirsi nel dribbling quanto, per esempio, superato un avversario, si ha la possibilità di passare la palla ad un compagno smarcato o si è già in zona utile per il tiro in porta. Il dribbling non deve mai essere fine a se stesso, puro e semplice esibizionismo, ma deve servire a sviluppare un efficace gioco d'attacco. Un dribbling che, pur avendo permesso di superare l'avversario, non consentisse il cammino verso la porta o, comunque, verso la zona di attacco, non sarebbe giustificato se invece, con altra azione, si fosse potuta verificare questa possibilità. Il dribbling è accompagnato quasi sempre da movimenti di inganno, noti sotto il nome di finte, che hanno lo scopo di sbilanciare e mettere in condizione di contrattempo l'avversario che sta di fronte per poterlo superare più agevolmente. Non starei qui ad elencare e ad illustrare i vari tipi di finte, perchè assai numerose e per di più frutto dell'estro, della fantasia, dall'inventiva personale. Quasi sempre ogni giocatore, si può dire, ha le sue proprie Qualunque sia comunque il tipo di finta adottata, di corpo o con i piedi, essa si compone essenzialmente di due elementi basilari : quello d'inganno e quello intenzionale. Affinchè la finta riesca è necessario che l'avversario reagisca al primo movimento, (quello di inganno ) proprio come se fosse (quello intenzionale) avvenga mentre l'avversario si trova sbilanciato dalla precedente reazione. Inoltre mentre il movimento di inganno non deve essere eseguito nè troppo rapidamente ( nel qual caso l'avversario nemmeno lo percepirebbe ) nè troppo lentamente perchè l'avversario potrebbe intuirne la natura o riequilibrarsi in tempo. Il movimento intenzionale invece dovrà essere sempre il più rapido possibile, in modo da rendere precario ogni recupero dell'avversario. Sapersi spostare rapidamente partendo da una posizione statica e saper cambiare improvvisamente la velocità della corsa il cosiddetto cambio di passo, sono presupposti importanti nello sviluppo della destrezza nel dribbling. Per finire si può affermare che hanno la facoltà di dribblare e fintare bene soprattutto quei giocatori che hanno il baricentro basso, cioè di matura piuttosto bassa, con gambe corte e falcata breve.Esempi da prendere in considerazione gli attaccanti napoletani Insigne e Politano, tutti e due baricentro basso, superano sempre con estrema facilità gli avversari.Per non parlare dei giocatori maestri del dribbling Messi e Maradona, è ancora impresso nei nostri occhi i numerosi dribbling vincenti nei vari campionati.

ANTONIO VALBRUNI