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filippodiantonioFIRMAbellaMentre scorrono le ore, e si avvicina la scadenza per l’indicazione del “campo di gioco” continuano a ritmo serratissimo gli scambi di pec tra …tutti. A cominciare dal presidente del Teramo, Filippo di Antonio, che ha scritto al gestore Iachini “pretendendo” l’applicazione dei prezzi previsti dalla convenzione del 2006, ovvero 51 mila euro. La riposta del gestore è stata triangolata col Comune, perché quei costi - come prevede la convenzione del 2006 - vanno rivalutati. E qui all’improvviso, si scopre che la pec  del presidente Di Antonio diventa un autogol, perché - anche secondo il Comune - quella rivalutazione porta il costo dello Stadio a circa 90 mila euro e, con i cartelloni pubblicitari chiesti dal Teramo, si sfiorano i 180mila, cioè molto di più di quei 120 chiesti da Iachini (per stadio e 150 metri di cartelloni). Anche considerando la sponsorizzazione del 40% proposta da Iachini, il prezzo rivalutato sarebbe più alto di quello chiesto dal gestore. Così, mentre il presidente sembrava felice del sul 1-0 su Iachini, si scopre che siamo 2-1 per il gestore. Con autogol.