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Weekend da incorniciare per la Teramo Nuoto ai Campionati Italiani Invernali Master, andati in scena il 7 e 8 dicembre. Alessandro Fioralba, portacolori del team teramano, ha conquistato il titolo di campione italiano nei 100 rana categoria M40, aggiungendo anche un argento nei 50 rana e centrando così il suo quinto titolo tricolore in carriera.

«È il quinto titolo italiano per Ale – commenta soddisfatto l’allenatore Luca Primoli – che si dimostra atleta di spessore, con un curriculum di tutto rispetto e ben 10 medaglie negli ultimi tre anni. Alessandro è uno degli atleti di punta della Teramo Nuoto che, all’interno del sodalizio sportivo con la Virtus Swim Project, ha raggiunto risultati interessanti».

La collaborazione tra Teramo Nuoto e Virtus Swim Project, negli ultimi tre anni, ha portato infatti a uno storico bottino di circa 15 medaglie nei vari campionati italiani di categoria: nel nuoto con Ludovica Firmani, nel salvamento con Mattia Ferri e la stessa Firmani, e nel settore Master con Alessandro Fioralba, Marco Campitelli e tutta la squadra Teramo Nuoto, da anni riferimento regionale della disciplina.

La stagione 2025/26 è iniziata nel migliore dei modi anche grazie allo staff tecnico, come sottolinea Primoli: «Registriamo le ottime prestazioni di Mattia Ferri, che ha vinto i 200 ostacoli al meeting internazionale Orange Cup in Olanda, e i progressi di Ludovica Firmani, da poco qualificata nei 200 farfalla per i Criteria 2026 con riscontri cronometrici molto incoraggianti».

Ma ai successi in vasca fa da contraltare la difficile situazione della piscina comunale Acquaviva, tema su cui l’allenatore non risparmia critiche: «Parliamo di atleti di spessore, in grado di confrontarsi con le migliori realtà nazionali, ma che non hanno il diritto di potersi allenare nella piscina comunale Acquaviva, da anni ormai ostaggio di una gestione privatistica e inaccessibile, soprattutto per chi pratica attività agonistica dall’esterno. Una realtà evidentemente “sponsorizzata” dalle forze politiche e dagli uffici, perché sembrerebbe l’unica compagine interessata a un progetto di restauro parziale dell’impianto, in nome del quale sono stati sacrificati lo sport, il nuoto, gli atleti e le loro famiglie».

Primoli denuncia un atteggiamento «poco corretto» da parte del Comune e degli uffici competenti, più volte sollecitati: «In nome di sodalizi imprenditoriali si dimentica l’interesse primario, ovvero promuovere lo sport vero, l’unico in grado di portare risultati di livello nazionale per la città di Teramo e di far crescere il territorio. Un territorio costretto a rimanere lontano dall’impianto pubblico, che invece dovrebbe essere la sua casa naturale».

Un trionfo sportivo, dunque, che porta in alto il nome di Teramo, ma che rilancia anche un appello forte e chiaro: restituire spazi adeguati e accessibili a chi lo sport lo fa davvero e continua a portare risultati di prestigio.