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FABIOALTITONANTE

E' agli atti ed è stata oggetto di confronto nell'ultima assemblea dei soci, la pec con cui il Comune di Montorio al Vomano chiede al Mo.Te di poter recedere anticipatamente dalla convenzione per i servizi di igiene urbana, raccolta e smaltimento a far data dal 30 giugno 2023, così come è agli atti la pec per recedere anticipatamente dai servizi generali di manutenzione a far data dal 31 marzo 2023. Come anticipato da Certastampa.it (LEGGI QUI L'ARTICOLO), il Comune guidato da Fabio Altitonante non intende attendere la scadenza naturale della convenzione col Mote, in virtù della quale lavorano in tutto 26 operai (17 per l'igiene urbana e 9 per gli altri servizi tra cui verde pubblico, manutenzione e pulizia immobili comunali). E se i servizi vengono tolti, cosa succede ai lavoratori il cui contratto è sì a tempo indeterminato ma è strettamente correlato alla sottoscrizione di quei servizi? E i cittadini che pagano per quei servizi? Il Comune, con due pec distinte, chiede l'assenso al Mo.Te per recedere anticipatamente, un termine non perentorio (ovviamente) indicato nel 16 febbraio ma il presidente Nicola Salini ha deciso di rimettere ogni decisione all'assemblea dei soci.

L'assemblea dei soci si è riunita nei giorni scorsi, invitando il presidente a valutare ogni aspetto (anche legale) prima di riaggiornarsi per assumere un decisione e comunicarla al socio montoriese. Anche perchè, lo ricordiamo, il Comune di Montorio non ha affatto chiesto di uscire dal Mo.Te. Vuole rimanerci ma vuole anche gestire direttamente i servizi di manutenzione e di igiene urbana in proprio, tant'è che nelle sue note annuncia una costituenda società in house. Audito in assemblea, l'assessore delegato Francesco Ciarrocchi ha confermato la ferma volontà di riprendere i servizi di manutenzione già a fine marzo mentre sull'igiene urbana rimanda ad un colloquio di approfondimento e di confronto tra Mo.Te e sindaco Altitonante.

Un confronto che ha già chiesto il segretario generale della Cisl, Fabio Benitendi, per approfondire le condizioni di tale operazione a firma della giunta Altitonante: al centro, chiaramente, la tutela e la custodia dei 26 posti di lavoro. Persone che lavorano oggi col Mo.Te ma vi arrivano dopo anni e anni di lavoro, con contratti sottoscritti via via con le diverse società che si sono succedute nella gestione di questi servizi a Montorio. Ma la società in house annunciata dal Comune dov'è? Già esiste? A che punto è la procedura di costituzione? Se il Comune si vuole riprendere i servizi di manutenzione dal 1 aprile, chi li gestirà? I 9 addetti sotto chi lavoreranno? E i 17 dell'igiene urbana che fine faranno dal 1 luglio? Se per la manutenzione si potrebbe prospettare un affidamente a privati in più lotti magari, l'alternativa alla in house per quel che attiene l'igiene urbana sarebbe una gara tramite la stazione appaltante dell'Agir regionale. Ci sono i tempi? Le condizioni? Intanto, si attende "un colpo" dal sindaco di Montorio al Vomano, impegnato in queste ore nell'esito della competizione elettorale in Lombardia. L'assemblea dei soci del Mo.Te non ha certo fretta di rispondere alla richiesta di autorizzazione. I lavoratori, però, hanno fretta di capire che fine sarà di loro e come loro i cittadini di Montorio, che pagano le tasse per avere quei servizi.