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Non si placa la polemica attorno alla gestione dell’area camper di Teramo, ancora chiusa al pubblico dopo i lavori di sistemazione iniziati nel 2023. L’ultimo capitolo della vicenda si è consumato in Commissione di garanzia, convocata su richiesta del consigliere comunale Luca Corona, ma bruscamente interrotta a causa dell’abbandono dell’aula da parte dei membri di maggioranza.

Una scelta, questa, che ha scatenato l’indignazione dell’opposizione, che accusa la giunta di centro-sinistra di voler “imbavagliare il confronto democratico” su un tema particolarmente spinoso. A rendere ancora più evidente la frattura istituzionale, l’annuncio delle dimissioni di Franco Fracassa da presidente della stessa Commissione, in segno di protesta per quella che ha definito “l’inefficacia e la scarsa considerazione del ruolo della Commissione”.

Il nodo centrale rimane la mancata restituzione alla cittadinanza dell’area camper, che secondo la minoranza rappresenta una perdita strategica, soprattutto nel periodo estivo. “È incomprensibile – dichiarano – che si scelga proprio questo momento per prolungarne l’indisponibilità, quando invece andrebbe potenziata per favorire il turismo e offrire un servizio anche ai camperisti locali”.

La consigliera Maria Cristina Marroni, intervenuta sul punto, richiama esplicitamente il Regolamento comunale per evidenziare l’infondatezza dell’atteggiamento della maggioranza: “L’art. 38 comma 1 stabilisce chiaramente che la Commissione di Controllo e Garanzia ha pieno titolo per valutare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità degli interventi dell’amministrazione. Abbandonare i lavori equivale a negare il diritto di verifica dell’opposizione”.

La questione solleva anche un interrogativo politico più ampio: è davvero efficace la strategia gestionale scelta dall’amministrazione per l’area camper? E soprattutto, è opportuno mantenerla chiusa proprio nei mesi di maggior afflusso turistico? “La risposta è evidente – concludono i gruppi di Azione, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Futuro In, Lega, Teramo è Meglio e Noi Moderati – ma a pagarne le conseguenze, ancora una volta, sono i cittadini e il buon funzionamento della democrazia consiliare”.

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